Università degli Studi di Roma Tor Vergata
OnDeNet - Rivista a cura dell'indirizzo multimediale della Scuola di Specializzazione in analisi e gestione della comunicazione
OndeNet

Cultura digitale

Web "revisionability"

di Gabriele Croppo

"Oggi i giovani quando vedono Mussolini nei vecchi film lo trovano ridicolo e non possono capire come ci fossero delle folle enormi che lo osannavano".

Così Italo Calvino in un articolo pubblicato su La Repubblica nel Luglio 1983, poi ripreso in Eremita a Parigi, raccolta di scritti vari pubblicata nel 1994 da Mondadori.

Un'affermazione che riletta oggi suona impressionante. Impressionante se si pensa alla vita dello scrittore ligure, alla sua obbligata infanzia di giovane balilla (ricordata anche in questo stesso articolo), alla sua forte fede comunista, ma soprattutto alla sua ancora più forte fede nella libertà degli uomini che lo portò ad apostatare la prima, in seguito ai fatti d'Ungheria. Così questa è l'affermazione di un uomo che finalmente ha visto un futuro aspettato da tanto, che ha sviluppato in bianco e nero le immagini più tristi della sua storia e l'ha rinchiuse in album di ricordi che ormai non fanno male.

E invece, oggi, solo venti brevissimi anni dopo, quella frase suona impressionante, perché sembra non appartenere più alla collettiva attuale coscienza civile. Nessuno di noi può certo affermare che in Italia esista un regime, ma qualcuno di noi potrebbe riaffermare con la stessa raggiunta certezza che "Oggi i giovani quando vedono Mussolini nei vecchi film lo trovano ridicolo e non possono capire come ci fossero delle folle enormi che lo osannavano"?

Solo venti brevissimi anni dopo...Impressionante!

Qualche anno più tardi stendendo l'ultima delle sue fatiche, il ciclo delle Charles Eliot Norton Poetry Lectures per l'Università di Harvard, lo stesso Calvino ci ha spiegato perché a suo parere la letteratura del terzo millennio non avrebbe potuto prescindere da sei valori letterari che vale qui la pena ricordare: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità, Consistenza. Proprio nell'introduzione di queste Lezioni Americane Esther Calvino ricordava che intendevasi per "Poetry", "qualsiasi forma di comunicazione poetica - letteraria, musicale, figurativa". Calvino non poteva certo immaginare come il web avrebbe cambiato la struttura stessa della comunicazione appena prima del definitivo arrivo del terzo millennio, ma col senno di poi è quasi incredibile constatare come la comunicazione in rete sia andata basandosi proprio su quei sei valori (se il costo della vostra connessione ve lo consente prendetevi qualche minuto per rifletterci).

Per l'ironia che sottende ad ogni sorta di nemesi, oggi tra i miliardi di pagine web leggère, rapide, esatte, visibili, molteplici e consistenti, si veicola anche quel fenomeno che fa apparire fuori tempo massimo la frase con cui si apre questo articolo. Un fenomeno che potremmo chiamare web revisionability, e del quale potremmo fissare la genesi nel sito www.mussolini.net, dal quale si sviluppa un percorso multimediale a tratti inquietante, a tratti comico.

Ma soprattutto inquietante.

"Si può dire che i primi vent'anni della mia vita li ho passati con la faccia di Mussolini sempre in vista, in quanto il suo ritratto era appeso in tutte le aule scolastiche, così come in tutti gli uffici e locali pubblici." L'archivio da cui Calvino pesca a piene mani per ricostruire l'agio-iconografia del ventennio, è dunque la sua stessa memoria. Oggi non è necessario acquistare le raccolte a fascicoli dei filmati provenienti dall'Istituto Luce: è sufficiente far visita a questo sito per avere, in una decina di click, la misura di come quella memoria sia uscita dai libri e dai musei e sia di nuovo fertile e minacciosa.

Mussolini.net appare sulle prime come un sito internet chiaro e razionale, ben congeniato, elegantemente nerovestito e denso di significazione per chi abbia orecchi per intendere. Certamente un sito che funziona. Addirittura la pagina dei downloads! Una serie di anteprime di tutti i brani che potrete trovare negli scintillanti CD in vendita come CANTI E INNI ORIGINALI DEL VENTENNIO FASCISTA o TECNOBALILLA DANCE VERSION .

E noi che lo abbiamo da poco scoperto stiamo quasi per credere che si tratti in fondo in fondo di un'operazione di sdoganamento, di pulizia della memoria.

Del resto dopo Fiuggi...

Poi ci accorgiamo che ogni volta si torni sull'home page, l'immagine di benvenuto muta, così, fatti alcuni refresh consecutivi, ecco apparire Zio Adolf. Ma come?...C'eravate quasi riusciti a non sporcarvi le mani! La curiosità allora ci porta a digitare il cognome dello Zio Adolf sull'efficientissimo motore di ricerca interno, ed ecco apparire nella sezione SOUVENIR ORIGINALI DEL VENTENNIO delle simpatiche bottiglie con foto del fuhrer e il modellino della sua automobile originale. E poi...che bello...: sulla stessa pagina ci vediamo proporre la bandiera con croce celtica e quella con i fasci e la bandiera di AN ... "sdoganamento" !

"Inserisci nel carrello". No, grazie.

Anche perché ci assale il sospetto che andando a spulciare nelle altre sezioni di questo sito apparentemente documentale qualche altra ombra si possa generare. E nella pagina dedicata alle attrattive della ridente Predappio, scopriamo una serie di "Links utili". Utili a chi?

Lo lasciamo scoprire a voi: andate pure a visitare siti come kommando fascista o destra nazionale, scoprite links a simpatiche iniziative come il Dux Award, un riconoscimento assegnato (non si capisce bene da chi) a siti che si distinguano per aver sensibilizzato l'opinione pubblica su come la seconda guerra mondiale e il fascismo vadano nuovamente raccontati.

Scoprirete che, grazie alla rete, l'iconografia del Duce è più viva che mai e che si tratta purtroppo di un'iconografia ipertestuale, radicata e capillare. Un'opera aperta a tutti coloro che non la trovano più ridicola che, a dispetto di quello che scriveva Calvino venti brevissimi anni fa, ci sembrano essere molti.

Troppi.